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2015

Quale futuro per il Celtis della Stanga e... per il verde di Padova?

Cari Amici,

come forse avete già visto, il Celtis della Stanga, trapiantato a pochi metri, ha perso tutte le foglie, le poche che erano rimaste dopo la pesante potatura fatta in concomitanza con il trapianto di giugno: vedete le foto scattate il 20 agosto.

Come abbiamo già scritto, a suo tempo gli esperti ci dissero che, a dispetto delle apparenze, se l'albero avesse perso anche le foglie residue avrebbe potuto essere un buon segno, cioè potrebbe essere che l'albero stia cercando di risparmiare risorse per ricostruire l'apparato radicale, che è stato pesantemente ridotto prima del trapianto.

In realtà gli stessi esperti sono piuttosto pessimisti sulle possibilità di quest'albero di continuare a vivere proprio perché la chioma è stata pesantemente mutilata e la zolla fortemente ridotta, inoltre aggiungono che la stagione così calda non era il momento adatto per trapiantarlo.

L'ideale sarebbe stato modificare leggermente il perimetro della rotatoria per includerlo al suo interno, ma non è stato fatto.

Noi continuiamo a confidare nella tempra forte di questa specie, che è detta anche "spaccasassi", quindi speriamo davvero che ce la faccia, a dispetto di tutte le previsioni.

Ora con questo aggiornamento chiudiamo la petizione senza la quale, cioè senza il sostegno di tutti Voi, state pur certi che a quest'ora del Celtis della Stanga sarebbe sparita ogni traccia tangibile, nel silenzio dei più!

Non smetteremo comunque di seguire il destino di quest'albero, che ci auguriamo sia il più roseo possibile, e le vicende del Verde di Padova, una città che potrebbe e dovrebbe tenere in considerazione, difendere ed estendere il suo patrimonio naturale con molta più convinzione e forza di quanto stia facendo da oramai diversi anni.

Perfino la plumbea Milano si è dotata di un carta dei diritti del verde, con regole sull'usufrutto e la tutela del patrimonio naturale e vanta superfici a verde per 1.260 ettari nel territorio comunale. [1] Padova invece ha la bellezza di... 72 ettari a verde nel territorio comunale [2] pur essendo questo esteso per più della metà del territorio di Milano!

Macché verde... Padova ha bisogno di parcheggi, come l'ennesimo che si vuole fare dietro il Busonera alle spese di un bel PARCO di quartiere: ma non c'è già un SILOS MULTI PIANO a pochi metri??? Restate sintonizzati che torniamo a breve sull'argomento!

Continueremo a documentare il futuro del Celtis della Stanga e le altre battaglie, per il Verde e non, sul sito www.clacpd.org e sui social network, inoltre vi invitiamo a seguire l'attività e le segnalazioni degli altri gruppi di volontari che si preoccupano della salvaguardia del Verde nella nostra città, tra cui citiamo il Comitato Difesa Alberi e Territorio e il Gruppo Amici del Verde, che ci hanno affiancato in questa battaglia.

Rivolgiamo ancora una volta il nostro più sentito GRAZIE a tutte le Persone che si sono mobilitate: il Verde è Vita: buona Vita a tutti!

[1]Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Parchi_di_Milano (url consultato il 22/09/2015).
[2]Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Aree_verdi_di_Padova (url consultato il 22/09/2015).
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Al via i lavori alla Stanga ma il Celtis lo vogliamo salvare davvero?

I lavori alla rotatoria sono iniziati, ma molto male: una grossa buca è stata scavata alla base dell'albero, con grave danno all'apparato radicale del Celtis australis

I lavori alla rotatoria sono iniziati, ma molto male.

La chioma è stata in parte ridotta, e questo è necessario per lo spostamento dato che si dovranno ridurre anche le radici ma, a dispetto delle dichiarazioni dell'assessore Boron riguardo la volontà del Comune di spostare il celtis, le operazioni iniziate non sembrano adeguate: lo spostamento di un albero di queste dimensioni richiede una procedura apposita, con una piattaforma rigida a sostegno della zolla, che deve essere mantenuta di dimensioni adeguate, mentre è stata già scavata una grossa buca molto vicino alla base dell'albero, con grave danneggiamento delle radici!

Abbiamo l'impressione che chi ha autorizzato e chi dirige queste operazioni voglia più che altro "mostrare" che si sta facendo qualcosa ma quello che si sta facendo è il contrario di ciò che si dovrebbe fare per mantenere l'albero in salute. Anzi, quello che gli operatori hanno già fatto, a detta di alcuni esperti, potrebbe averlo già condannato.

Speriamo vivamente che i tecnici che stanno operando vogliano cercare di rimediare agli errori, mettendo in atto tutte le tecniche necessarie affinché l'operazione di spostamento sia realmente efficace per salvare l'albero!

CONTINUATE A FIRMARE E A FARE FIRMARE LA PETIZIONE!

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Comune di Padova: scompare il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato di Luigi Strazzabosco sulla riorganizzazione degli uffici del Comune di Padova
Comune di Padova: scompare il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano

Come verrà gestito il Verde cittadino?

Comune di Padova: scompare il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano

Fino a ieri il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano era una struttura dedicata alla pianificazione, programmazione, costruzione, gestione e cura del verde nonché alla promozione, didattica, comunicazione del verde come avviene nelle città italiane all’avanguardia, quali: Milano, Bolzano, Trento, Torino, Firenze, Verona ed era, d’altra parte, un modello presente in molte città europee come Stoccarda, Lione, Nantes, per citarne solo alcune.

Perché era ed è necessario alla Città:

  • Per la stessa natura del patrimonio che si deve gestire, in parte costituito da elementi inanimati (manufatti, strutture, ecc.) ed in parte da organismi viventi (piante, animali e uomini). Si tratta di un “insieme polimaterico” per cui alla costruzione del giardino partecipano più discipline: agronomia, arboricoltura, idraulica, architettura, scienze sociali, ecc. vista la complessità e l’integrazione tra le componenti;
  • Un’organizzazione unitaria e consolidata consente di gestire i tempi della Natura (tempi lunghi) come avviene a Parigi, Barcellona, ecc, in grado di affrontare in modo professionale e sostenibile la cura del verde, perchè al loro interno professionalità diverse dialogano ed entrano in reciproca interazione, garantendo la sicurezza del patrimonio gestito, la sostenibilità, la qualità dei risultati, l’innovazione... L’attuale organizzazione ha già ottenuto importanti riconoscimenti anche recenti (settembre 2014) a livello nazionale e internazionale; numerose associazioni, Enti e organizzazioni hanno apprezzato il modello organizzativo adottato, la sua versatilità ed originalità;
  • L’integrazione tra diverse professionalità multidisciplinarietà) ed attività nel campo dell’agronomia, dell’ingegneria, dell’architettura del paesaggi, delle scienze sociali e della comunicazione , ha consentito di ottenere risultati importanti che possono essere ampiamente sviluppati;
  • Economie: quali la gestione dei parchi con forme di volontariato e associazionismo. Tali attività sono tutt’ora in fase di implementazione con nuovi bandi e modalità che potranno consentire di ottenere ulteriori risparmi gestionali. Si tratta di iniziative che influiscono positivamente sulla vivibilità dei parchi, la sicurezza sociale e la salute dei cittadini. Al pari sono da segnalare le manifestazioni e le esposizioni che promuovono lo sviluppo di sinergie con imprese innovative ed in particolare quelle con la Fiera di Padova.
  • Le grandi sfide del futuro richiedono un’organizzazione collaudata ed efficiente per la progettazione strategica e quella progettazione europea: questo diventa ancora più importante quando si affrontano i grandi temi e le sfide che l’Amministrazione Comunale di Padova ha scelto di percorrere:
    • la gestione integrata del patrimonio arboreo e della foresta urbana;
    • il Parco delle mura;
    • il Parco delle acque;
    • lo sviluppo integrato delle aree sportive di base e del verde interconnesso;
    • lo sviluppo dei parchi agricoli ed in primis del parco del Basso Isonzo;
    • la gestione del verde con la collaborazione di associazioni e privati.
    • lo sviluppo dell’orticoltura urbana.

Tutti questi grandi interventi richiedono un’equipe interdisciplinare affiatata e motivata con uffici che sono in continua relazione tra di loro. I miglioramenti in atto e l’istituzione di nuove unità (Pronto Intervento Verde) potranno incrementare i servizi resi.

Con la deliberazione della Giunta Comunale di Padova nr. 2015/0092 del 24/02/2015 l’Amministrazione ha deciso di sopprimere il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano spezzettando le competenze e distribuendole ad altri Settori:

la programmazione viene assegnata al Settore Ambente e Territorio – Capo Settore Dr. Patrizio Mazzetto

la gestione del verde viene assegnata al settore Opere Infrastrutturali, Manutenzioni e Arredo Urbano – Capo Settore Ing. Franco Pavan.

Uno dei più stimati dirigenti in Europa nel Settore verde Pubblico è stato rimosso dall’incarico per soppressione del Settore e declassato a Capo Servizio con conseguente inevitabile e ingiustificabile demansionamento. E’ bene ricordare che il Dr. Barbariol è stato Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini e attualmente Rappresenta l’Italia nell’organizzazione Europea di questo settore. Inoltre, ha contribuito alla crescita del Verde Pubblico in Italia, in particolare ha fatto raggiungere traguardi prestigiosi alla città conseguendo importanti riconoscimenti di premi prestigiosi. Il Settore Verde, Parchi, Giardini e Arredo Urbano in questi anni è stato un riferimento a livello nazionale per lo sviluppo e pianificazione, e la sua struttura si confronta con le migliori città Europee.

Cosa comporterà la scissione

L’ingiustificato (e a nostro avviso illegittimo) demansionamento del suo Capo Settore a cui erano affidate competenze di Legge e di gestione del verde pubblico;

lo smantellamento della struttura a cui erano assegnati 45 dipendenti, così articolati:

Giardineria,

Ufficio Amministrativo,

Alberature Stradali,

Alberature aree a Verde e Scuole,Gestione verde Orizzontale,

Progettazione Impianti Sportivi di base,

Gestione Parchi Gioco,

Progettazione Parchi Urbani,

Comunicazione e formazione,

promozione e concertazione con i cittadini.

E’ stata smantellata e spezzettata in diversi Settori e Aree una squadra di tecnici che lavorava in sinergia, frutto di 30 anni di lavoro ora distrutto. La gestione del Verde Pubblico è stata assegnata al Settore Manutenzioni e Arredo Urbano i cui dirigenti (Architetti e Ingegneri) non sono competenti per Legge e incompetenti per cultura.

E’saltata la pianificazione e i risultati si vedranno già in questa primavera, basti pensare al controllo del Verde Indesiderato; inoltre è stato messo in discussione tutto l’enorme sforzo di informatizzazione del censimento delle aree a verde e delle scuole, strumento fondamentale per la pianificazione e la custodia e per allocazione efficace ed efficiente delle scarse risorse economiche.

I risultati di questa dis-riorganizzazione

IL SERVIZIO

In materia di Verde Pubblico, scindere le attività di progettazione da quelle di manutenzione e cura e da quelle di gestione, promozione e comunicazione, soprattutto se collocate in settori diversi, significa aumentare le probabilità di mancato coordinamento, diminuendo l’efficienza e la qualità e degli interventi a tutto svantaggio del servizio reso.

  1. I cittadini non potranno più riconoscere in un unico soggetto le responsabilità in fatto di verde;
  2. Riduzione delle risorse sia economiche che professionali: impoverire le strutture corrisponde a diminuire le opportunità e la competitività delle stesse, a tutto svantaggio dell’economia;
  3. Minore presidio del territorio. Il settore con le sue sedi le attività istituzionali e quelle promosse è un valido presidio del territorio. La creazione di bellezza genera comportamenti virtuosi che combattono il degrado;
  4. Riduzione dei doveri di custodia e aumento di rischi di danni a cose e persone;
  5. Aumento dei rischi nei Parchi Gioco.

IL PERSONALE

La motivazione del personale e la Job Satisfaction, aspetti molto importanti per la riuscita degli obiettivi aziendali, vengono disattesi. Il brainstorming, ovvero la modalità di lavoro di gruppo in cui viene sfruttato il gioco creativo dell'associazione di idee al fine di far emergere diverse possibili alternative in vista della soluzione di un problema, fino ad oggi praticato, viene completamente azzerato.

Se è vero, come è vero che la motivazione del lavoratore è quella forza che lo spinge ad impegnarsi e a portare a termine una determinata attività o progetto, questa scelta dell’Amministrazione Comunale di Padova, oltre a mortificare le professionalità dei dipendenti, porterà ad un inevitabile peggioramento della qualità del servizio fornito alla cittadinanza,

PER QUESTI MOTIVI VI CHIEDO IL SOSTEGNO E LA SOLIDARIETA CON DOCUMENTI E SOPRATTUTTO CON UNA CAMPAGNA DI MOBILITAZIONE INVIANDO E-MAIL AL CAPO DELLA SEGRETERIA DEL SINDACO bassanoa@comune.padova.it ALL’ASSESSORE AL VERDE boronf@comune.padova.it Al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE marcator@comune.padova.it DEL COMUNE DI PADOVA CHIEDENDO DI NON ELIMINARE IL SETTORE VERDE PUBBLICO

VI RINGRAZIO PER QUELLO CHE POTRETE FARE

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La fossa del baluardo Cornaro non può diventare un parcheggio

La CLAC e le sue Consociate sottoscrivono l'appello del Comitato Mura
La fossa del baluardo Cornaro non può diventare un parcheggio

Il baluardo Cornaro con la fossa

La CLAC e le sue Consociate sottoscrivono l'appello del Comitato Mura di Padova che bene chiarisce la funzione del sistema bastionato costituito dalla fossa e dal baluardo Cornaro che, tutt'altro che "area abbandonata", è l'ultimo esempio così ben visibile, in Padova, di questa particolare struttura architettonica sottratto alla decostruzione dei secoli passati.

L'idea di farne un parcheggio, con quel che ne conseguirebbe, ci fa rabbrividire al solo pensiero e non dovrebbe nemmeno passare per l'anticamera del cervello dei Padovani!

Vogliamo sperare che sia uno scherzo. C'è pure un silos con centinaia di posti auto proprio sull'altro lato della strada...

Vogliamo credere che l'idea altro non sia che una provocazione per invitare il Comune a prendere in considerazione il tema dei parcheggi. Su questo tema, però, cogliamo l'occasione anche per ricordare che la soluzione per i nostri centri storici, che sono già congestionati al limite, non è aumentare i parcheggi ma semmai potenziare il trasporto pubblico e tutti gli altri sistemi di trasporto alternativi all'auto.

Andare al lavoro in auto e parcheggiare (gratis) sotto l'ufficio era forse un mito degli anni Sessanta del Secolo scorso, oggi probabilmente impossibile da perpetuare ma anche fuori dal tempo.

Leggi il comunicato del Comitato Mura

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Il Parco Didattico dell'Ex Macello
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Immagini raccolte dai naturalisti e agronomi della CLAC in occasione del censimento di primavera 2013
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